da Rayuela, di Cortazar - 332/335

Sep 23, 2015, 11:27 AM

Nel drammatico, e insieme ridicolo ( è tanto più drammatico ciò che più è ridicolo, no ? ) viaggio su se stesso di Oliveira ( una spirale in avvitamento, una scala a chiocciola percorsa su e giù, fino a perdere il senso stesso, cioè la direzione ) ci sono dei momenti di arresto, pause che fermano Oliveira e il suo buon lettore mentre pur tutto il resto continua a salire scendere, attimi di danza più significativi degli altri: uno fra i più emozionanti, tale da illuminare l'intero RAYUELA, è a pagina 333, quando lui realizza di essere Berthe Trépad. È tanto efficace che tutto, per un momento, cambia: ieri diventa domani, su giù, notte giorno. Perfino il kibbutz del desiderio scompare, e lascia luogo al desiderio di kibbutz. Cambia lingua, letteralmente e metaforicamente: babele revisited, e finalmente, seppur se momentaneamente, sia parlata sia intesa. E non all'ultimo piano, né sottoterra, né alla casella Terra né a quella Cielo: al Gioco del Mondo vince solo la pietruzza, tutto il resto, eggià, è silenzio, se va bene, o confusione, in tutti gli altri casi.